A torto o a ragione
di Ronald Harwood
Regia di Giovanni Anfuso
con Stefano Santospago, Simone Toni, Giampiero Cicciò, Liliana Randi, Luigi Nicotra
produzione Teatro Stabile di Catania, Teatro di Roma – Teatro Nazionale, Teatro Vittorio Emanuele di Messina
Calendario Spettacoli
- Teatro Stabile di Catania dal 24 gennaio al 2 febbraio 2025
- Teatro India, Roma dall’11 al 16 febbraio 2025
- Teatro di Messina, dal 21 al 23 febbraio 2025
Info e orari Catania
- venerdì 24 gennaio 2025 ore 20:45
- sabato 25 gennaio 2025 ore 20:45
- domenica 26 gennaio 2025 ore 17:30
- martedì 28 gennaio 2025 ore 10:00
- martedì 28 gennaio 2025 ore 17:30
- mercoledì 29 gennaio 2025 ore 17:30
- giovedì 30 gennaio 2025 ore 20:45
- venerdì 31 gennaio 2025 ore 17:30
- sabato 1 febbraio 2025 ore 17:30
- domenica 2 febbraio 2025 ore 17:30
Informazioni Botteghino:
Via G. Fava 35, Catania
Recapiti: tel +390957310856 (Botteghino)
Aperto
lunedì: dalle 15.00 alle 19.00
dal martedì al sabato: dalle 10.00 alle 19.00
domenica e festivi chiuso
abbonati@teatrostabilecatania.it
Info e orari Roma
- martedì 11 febbraio 2025 (ore 20:00)
- mercoledì 12 febbraio 2025 (ore 20:00)
- giovedì 13 febbraio 2025 (ore 20:00)
- venerdì 14 febbraio 2025 (ore 20:00)
- sabato 15 febbraio 2025 (ore 20:00)
- domenica 16 febbraio 2025 (ore 18:00)
La biglietteria del Teatro di Roma
Puoi acquistare i biglietti per tutti gli spettacoli del Teatro Argentina, India e Torlonia sia online, su vivaticket.it, che in biglietteria.
Qui trovi le tariffe:
Ti aspettiamo a teatro!
Info e orari Messina
- venerdì 21 febbraio 2025
- sabato 22 febbraio 2025
- domenica 23 febbraio 2025
La biglietteria del Teatro di Messina
Teatro Vittorio Emanuele
Centralino +39 090 2408800
Biglietteria +39 090 2408836
E-mail: botteghino@teatrovittorioemanuele.it
Orari di apertura
Dal Martedì al Sabato dalle 09,00 alle 13,00 e dalle 16,00 alle 18,40.
Domenica aperto solo nelle giornate di rappresentazione con orario dalle 16,00 alle 18,40 e/o un’ora prima dello spettacolo.
La Biglietteria è sempre chiusa nei giorni di festività con esclusione delle giornate di rappresentazione con orario dalle 16,00 alle 18,40 e/o un’ora prima dello spettacolo.
Stagione Teatrale 2024/2025 . Teatro di Messina “Teatro Vittorio Emanuele”.
Locandina
di Ronald Harwood
regia Giovanni Anfuso
con Stefano Santospago, Simone Toni, Giampiero Cicciò, Liliana Randi, Luigi Nicotra
scene Andrea Taddei
costumi Isabella Rizza
musiche Paolo Daniele
produzione Teatro Stabile di Catania, Teatro di Roma
Contesto storico
A torto o a ragione è la storia di Wilhelm Furtwangler (1886-1954), famoso direttore d’orchestra arrivato al culmine della propria carriera proprio nel momento in cui Adolf Hitler prendeva il potere in Germania. Piuttosto che andare in esilio, come molti dei suoi colleghi, Furtwangler scelse di continuare a dirigere nella Germania nazista e per questo alla fine della guerra, sarà accusato di essere stato nazista. Il testo di Harwood è la drammatizzazione dell’inchiesta, che si svolge nel 1946 a Berlino, nella zona occupata dagli americani. Chi investiga non può (o non vuole) trovare differenze tra un direttore di banda musicale e un grande direttore d’orchestra. Il suo punto di vista è che se si accetta di stringere la mano al diavolo, si è colpevoli.
Dal canto suo, Furtwangler è convinto di non essere colpevole, e per questo all’interrogatorio al quale viene sottoposto risponde convinto di dare spiegazioni plausibili. Dichiara di non aver fatto il saluto a braccio teso ad Hitler, ma un cenno con la bacchetta; di non aver diretto l’orchestra per celebrare il suo compleanno, perché quando ha diretto non era il giorno del compleanno; non è rimasto nella Germania nazista per soldi, o successo, ma per dare ai suoi compatrioti il conforto della musica.
Il suo è un ritratto denso di chiaroscuri e la conclusione della commedia resta aperta: Furtwangler è un criminale o un artista? Qual è il valore dell’arte al servizio della politica? Furtwangler pensava di poter tenere arte e politica separate, ma in realtà finì con il dirigere i violini mentre i forni di Auschwitz bruciavano. L’ingenuità non è essa stessa una colpa?