Infinities

di John Barrow

Teatro nome teatro
Produzione Piccolo Teatro di Milano – Teatro d’Europa, Fundacion de las Artes Escenicas de la Comunidad Valenciana

Prima rappresentazione Spazio Bovisa (ex laboratori del Teatro della Scala), Milano 8 marzo 2002

Regia di Luca Ronconi

traduzione Bruna Tortorella
luci Gerardo Modica

La scienza e il teatro

La scienza e il teatro 
di John D. Barrow
(da un incontro di John D. Barrow con giornalisti italiani – estratti dal programma di sala)

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Renato Minore «Il Messaggero»
Professor Barrow, ma quanti sono gli infiniti? Esistono modi e tipologie diversi di infinito. C’è l’infinito matematico, cioè l’infinito del calcolo o dell’impossibilità del calcolo. L’infinito fisico, con un’infinità di temperature e densità che stanno all’origine dell’universo. Infine, un infinito che ha un’accezione più religiosa, l’infinito trascendentale. I matematici sono soddisfatti di aver compreso il ‘loro’ concetto di infinito. Sanno come gestirlo combinando i vari infiniti, aggiungendo o sottraendo… Questo perché la matematica è una raccolta di tutti gli schemi possibili e immaginabili, dai più banali ai più complessi. Perché l’uomo possa esistere è necessario che l’universo abbia un ordine e, con esso, esistono anche alcuni di questi schemi. La matematica serve per descriverli. Non sorprende il fatto che il mondo, per poter essere compreso, abbia bisogno della matematica. Sorprende che modelli matematici così semplici siano in grado si scrivere un mondo così variegato, così complesso.

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Paola Federici «La Padania»

La matematica è infinita: proprio come l’Universo? Per farsi un’idea dell’Universo, basta pensare alla matematica. Essa è infinita ed è il modo con cui funziona l’Universo. Ecco in un’affermazione ciò che da millenni i filosofi discutono, chiedendosi se la matematica è stata scoperta dall’uomo o se sia stata inventata. Ebbene, la matematica è la raccolta di tutti i possibili modelli, siano essi sotto forma di geometria, di rapporti tra numeri o modelli di idee… La matematica è il catalogo di tutti i modelli possibili. Per questo essa è, infinita, come i modelli che riscontriamo in natura. E un linguaggio che può essere esplorato, così come i poeti sperimentano la lingua dell’uomo e producono le loro creazioni artistiche.
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Marco Meschini «Il Giornale»
A che punto eravamo rimasti con le teorie dell’astrofisica sull’universo? Fino al 1980 si pensava che l’universo, sorto da un nucleo oltremodo denso e caldo, fosse in decelerazione, il che implicava una contrazione. Dall’80 in qua pensiamo piuttosto che l’universo sia in accelerazione. Si parla infatti di ‘inflazione’: in pratica l’universo si starebbe gonfiando. Inoltre esso ha superato la ‘soglia di non ritorno’: continuerà a espandersi per sempre. Il che porterà alla fine della vita.
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Luca Corra «L’Unità»
Scientificamente parlando, in che cosa consiste il nuovo mistero del cosmo? È veramente una strana caratteristica quella dell’universo: in ogni momento, il suo saldo di energia è uguale a zero. Tutta la materia e tutte le radiazioni forniscono energia, dunque danno un ‘più’, un valore positivo. Ma l’attrazione esercitata fra di loro per via delle forze L’infinito applicato alla fisica e alla cosmologia è un concetto che ha anche interessanti agganci con la questione del libero arbitrio… Infatti un’altra delle scene, la terza, rappresenta proprio ciò che accade se si concepisce un universo infinito nel tempo e nello spazio. Per definizione, se l’Universo è, come credo, infinito nello spazio allora tutto ciò che ha una pur minima possibilità di accadere accadrà infinite volte. In altre regioni dell’universo ci sono in questo momento altri io e lei che stanno parlando della stessa cosa…
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Marco Meschini «Il Giornale»
E Dio, in tutto questo, che fine fa? E ancora plausibile? Abbiamo molti modelli di universo e di universi possibili. Nessuno di questi ci obbliga a includere Dio, né ad escluderlo. Di fatto, non lo sappiamo. Forse la scienza, un domani, potrà rispondere anche a questo.
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Paola Federici «La Padania»
Gli studiosi dell’Universo come poeti: due linguaggi simili da usare con il gusto della libertà. In modo analogo vi sono matematici puri che utilizzano lo strumento matematico per esplorarlo in libertà, ampliando gli stessi modelli che troviamo nella natura. Essi sono stimolati dalla propria creatività tanto da scoprire la bellezza di alcuni modelli che appaiono miracolosamente appropriati per descrivere il funzionamento dell’Universo. Ed è questo il grande mistero per il quale la matematica è meravigliosamente utile nel descrivere, nella sua semplicità, le leggi che governano le galassie.

Locandina

Traduzione: Bruna Tortorella
Luci: Gerardo Modica
Interpreti (in ordine alfabetico): Giovanni Battaglia, Francesco Colella, Margherita Di Rauso, Clara Galante, Sergio Leone, Mauro Malinverno, Francesco Marino, Graziano Piazza, Inma Sancho, Carles Sanjaime, Stefano Santospago
e con gli allievi del corso Vsevolod Mejerchol’d della Scuola del Piccolo Teatro di Milano: Federico Armillis, Luca Carboni, Maurizio Ciccolella, Pasquale Di Filippo, Raffaele Esposito, Laura Gambarin, Rossana Giordano, Giada Lorusso, Diana Manea, Marco Mattiuzzo, Stefano Moretti, Nicola Orofino, Valentina Picello, Angela Rafanelli, Erika Renai Cappelli, Chiara Rivoli, Vladimiro Russo, Irene Serini, Mirko Soldano, Chiara Stoppa, Simone Toni, Francesco Vitale
e con i ricercatori e gli studenti del Politecnico di Milano: Marco Boella, Claudio Capelli, Fabio Catalano, Giovanni Cimatti, Tiziano Ferrari, Linda Ovena, Anna maria Pagnoni, Luca Paglieri, Pierandrea Randone, Anna Rho, Umberto Scarfogliero, Marco Schiatti, Lorenzo Soletti, Federico Vegni, Emilio Zanetti
e con: Eduardo Di Bella, Gualtiero Buzzi, Elena Ferrari, Alessandro Sbriccioli, Lorenzo Volpi
Registi Assistenti: Claudio Longhi, Marco Andriolo
Assistente alla regia: Emiliano Bronzino
Produzione: Piccolo Teatro di Milano – Teatro d’Europa, Fundacion de las Artes Escenicas de la Comunidad Valenciana
Prima rappresentazione
Spazio Bovisa (ex laboratori del Teatro della Scala), Milano
8 marzo 2002
*Lo spettacolo è stato ripreso, sempre alla Bovisa, anche nella stagione teatrale successiva.

Foto di scena

VIdeo