Il mercato della carne

di Bruno Fornasari

Teatro Nazionale di Genova –  Stagione 2021/2022
Produzione Teatro Nazionale di Genova

Regia di Simone Toni

Rita Castaldo, Vincenzo Castellone, Marion Costantin, Matteo Gatta, Sam Nazionale, Carolina Shadi Osloobi, Carolina Rapillo, Rebecca Redaelli, Marco Rivolta, Matteo Sintucci, Piergiorgio Tacchino
musiche La Furnasetta
luci Davide Riccardi
assistente alla regia Lucia Fontanelli

 

Cast tecnico
direttore di scena Desirée Tesoro
capo elettricista Marco Giorcelli
fonico Edoardo Ambrosio

Pagina ufficiale della
Teatro Nazionale Genova

Note di regia

Il mercato della carne di Bruno Fornasari è un testo pungente e ironico. Il linguaggio scelto è crudo, d’effetto, e la struttura è solida. L’autore immagina il mercato della carne come un distopico ufficio di collocamento, gestito da un farabutto, dove, in cambio di mazzette, si promettono colloqui di lavoro che non avvengono mai. Un testo apparentemente senza speranza che in altri momenti avrei messo in scena con impeto ribelle e romantico, sottolineando tutta la sua crudele denuncia. Perché mi pareva giusto andare fino in fondo, denunciare che è un concorso di colpa se noi –gli eterni giovani (così come gli under-25)- non abbiamo futuro in questo paese corrotto, e siamo soltanto carne da macello, sezionata dalle logiche del mercato e dell’auto-rappresentazione. In queste ore buie, però, mi sento invece di sperare, io per primo, che quel mondo sia solo un incubo tenace da cui usciremo presto, capitalizzando l’esperienza storica che siamo chiamati ad affrontare. Mai come adesso, davanti a noi tutti, c’è il nulla vero, l’annullamento di senso di una società (e di un teatro) che dovranno gioco forza cambiare. Avevo molte idee di messinscena; ma ora mi sembra giusto rimetterle in discussione, affinché l’evento teatrale sia nuovo come lo saremo noi quando ci potremo re-incontrare a meno di un metro. Diventerà perciò il lavoro in palcoscenico coi neo-diplomati del Teatro Nazionale di Genova un mercato in cui tutte le parti (attori e spettatori) saranno sia i clienti che la merce. Un luogo in cui mantenere distanze di sicurezza per poi infrangerle, cercando insieme una via d’uscita, una speranza, che io per primo sento il bisogno di immaginare.

Simone Toni

Contesto storico

Una umanità in attesa: giovani, sono soprattutto giovani. Hanno strategie di sopravvivenza, ironia e una dose di cinismo. Serve lavorare, serve un colloquio. Sembrano parcheggiati, aspettano: un posto, un impiego, un incarico all’altezza di curricola straordinari. È una competizione senza esclusione di colpi, ma con tracce di solidarietà. Il mercato della carne è una commedia di feroce lucidità. Nulla cambia, nel paese in cui il cosiddetto “ascensore sociale” va al contrario: chi è ricco diventa sempre più ricco, chi è povero sempre più povero.

Bruno Fornasari, regista, attore, pedagogo è un drammaturgo dallo sguardo acuto: sa raccontare bene, con sorniona consapevolezza, quell’umanità. Tratteggia un mondo ai limiti del grottesco, eppure quanto mai vero.

Affidata a un gruppo di giovani attori diplomati alla Scuola del Teatro Nazionale di Genova, la commedia si avvale della regia di Simone Toni che, presentando il lavoro scrive: «È un testo pungente e ironico. L’autore immagina un distopico ufficio di collocamento, gestito da un farabutto, dove, in cambio di mazzette, si promettono colloqui di lavoro che non avvengono mai. Un testo senza speranza che in altri momenti avrei messo in scena con impeto ribelle e romantico, sottolineandone la crudele denuncia. Però, nella pandemia, dopo il lockdown, mi sento di sperare che quel mondo sia solo un incubo da cui usciremo presto. Mai come adesso, davanti a noi, c’è il nulla vero, l’annullamento di senso di una società (e di un teatro) che devono gioco forza cambiare, affinché l’evento teatrale sia nuovo come lo saremo noi quando ci potremo re-incontrare a meno di un metro. Diventerà perciò un mercato in cui tutte le parti (attori e spettatori) saranno sia i clienti che la merce. Un luogo in cui mantenere distanze di sicurezza per poi infrangerle, cercando insieme una via d’uscita, una speranza, che sento il bisogno di immaginare».

Durata dello spettacolo: 1 ora e trenta minuti circa.

Locandina

Produzione TEATRO NAZIONALE DI GENOVA

Regia Simone Toni

Interpreti
Rita Castaldo, Vincenzo Castellone, Marion Costantin, Matteo Gatta, Sam Nazionale, Carolina Shadi Osloobi, Carolina Rapillo, Rebecca Redaelli, Marco Rivolta, Matteo Sintucci, Piergiorgio Tacchino

Musiche La Furnasetta

Luci Davide Riccardi

Assistente alla regia Lucia Fontanelli

Cast tecnico
direttore di scena Desirée Tesoro
capo elettricista Marco Giorcelli
fonico Edoardo Ambrosio

Video

Foto di scena