14/04/2016

Intrigo e amore, contrasti da applauso in cinque atti

Intrigo e amore, di Friedrich Schiller. Regia di Marco Sciaccaluga, produzione Teatro stabile di Genova (2016)

la Repubblica
di Resi Romeo
(14 aprile 2016)

Il lavoro di Schiller riletto da Sciaccaluga per lo Stabile convince e affascina

Una grande opera classica come “Intrigo e amore” (1784) di Friedrich Schiller risulta davvero poco rappresentata. Colma quindi un vuoto la nuova produzione dello Stabile di Genova, privilegiando questo titolo come penultima produzione di stagione. Animosa e premiata da buon successo la scelta di Marco Sciaccaluga per un’opera fatta di contrasti esagerati, con abusi di pathos melodrammatico e di crudo macchiettismo. La sua regia ha fatto si che, a distanza di più di due secoli, “Intrigo e amore” sia stato applaudito e apprezzato per l’attualità dello scontro generazionale tra padre e figlio ma anche per la sete di potere di cui pure i giovani diventano vittime. Il conflitto è tra onesta borghesia e corrotta aristocrazia e si manifesta nell’infelice amore di Ferdinand (Simone Toni), figlio del Presidente Von Walter (Tommaso Ragno) per la purissima Luise (Alice Arcuri) figlia di Miller (Enrico Campanati), maestro di musica. Von Walter contrasta atrocemente il sentimento del figlio, pretendendo che invece lui sposi, per garantirsi maggiori poteri, Lady Milford (Mariangeles Torres), favorita dell’onnipotente Principe (che mai compare in scena). Con un raggiro coordinato dal suo segretario Wurm (Andrea Nicolini) Walter riesce a far confessare a Luisa Miller una colpa di cui è innocente.

Tante seggiole, un pianoforte e qualche leggìo rimandano come ad un’orchestra alla ricerca di certa armonia. La scena è questa, non cambia mai e in naturale sequenza favorisce gli incontri scontri dei protagonisti. La pièce, cinque atti in due tempi, è ricca di momenti di buon teatro e anche di grande intensità. Buona la prova dell’Arcuri, capace di restituire un ideale femminile, ancor prima che un ritratto di donna alle prese con l’affetto paterno e con quello del primo amore. Piena di fascino la figura complessa e combattuta della rivale, interpretata dalla Torres, vistosa dispensatrice di vanità e di virtù.

Opportune le interpretazioni dei vari ruoli maschili: al centro della messinscena, la subdola macchinazione messa in piedi dal sempre lodevole Nicolini, ottima la restituzione da parte di Tommaso Ragno, della determinazione di Walter. Roberto Alinghieri sfodera una caratterizzazione comico-grottesca del Maresciallo Von Kalb, ricca di godibili deformazioni mimiche. Pertinente Enrico Campanati nel ruolo di Miller, ottima anche Orietta Notari (Frau Millerin).

Articolo originale

Intrigo e amore, contrasti da applauso in cinque atti – la Repubblica